Grandi questi Gesuiti, quando dal tardo '500 e fino al '700 esportavano la fede, cattolica ovviamente, anche nel Nuovo Mondo, l'America Latina - appunto - così chiamata perché colonizzata dagli Spagnoli e dai Portoghesi, le cui lingue sono dette neo-latine.
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Il testo è di sole 36 pagine pdf e ha questo titolo - un po' lungo per i tempi d'oggi: Appendice alla relazione tradotta dalla francese nell'italiana favella, la quale contiene una compendiosa descrizione di quanto praticano i padri gesuiti né domini oltremarini di Spagna e Portogallo, Aggiuntavi in questa quarta impressione la Lettera di Breve diretta dal papa Benedetto 14° all'e.mo signor cardinale Francesco Saldanha, edito a Lisbona e Siena nel 1758, conservato nella Biblioteca Salita dei Frati a Lugano e digitalizzato e messo in rete da www.e-rara.ch, una bella biblioteca elettronica che raccoglie più biblioteche digitali svizzere.
Lo stesso testo potete trovarlo in questa pagina di google-libri insieme ad altre storie sui Gesuiti analogamente sorprendenti per la crudezza dei loro intenti di colonizzazione e continuare con gli altri 4 tomi della stessa serie (ecco i relativi links: Tomo 2, Tomo 3, Tomo 4, Tomo 5), per un totale di 1263 pagine pdf - Buona lettura!
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E cosa c'è scritto in questo testo? Semplice! Che i Gesuiti si sono stabiliti dove c'era oro e argento e mille altre ricchezze della terra e per non avere seccature hanno "evangelizzato" i primitivi che colà abitavano, soggiogandone centinaia di migliaia di famiglie, costruendo un fittissimo sistema di parrocchie chiamato Riducciones Jesuiticas che ha interessato tutta una intera provincia dell'Argentina chiamata ancora oggi Misiones, ma estesa indefinitamente ben oltre, sia nei territori del Paraguay che del Brasile, in quell'immenso bacino idrico al centro dell'America Meridionale che sfocia a Buenos Aires.
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Non è che la musica sia cambiata oggi, poiché l'Argentina, per poter restituire i debiti contratti con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) dopo il crack dei bond dei primi anni 2000, ha venduto immense foreste della giugla e della Patagonia alle imprese multinazionali, ed oggi, al posto della foresta equatoriale, ad esempio, vi sono immense lande desolate improduttive per errori agronomici e troppo sfruttamento del suolo, e le coltivazioni predominanti sono di pinus halepensis per farne tavolame e cellulosa per fabbricare la carta. Frequenti sono, infatti, anche le industrie di prima lavorazione del legno ai margini dell'autostrada che da Buenos Aires percorre per quasi 2000 chilometri tutta la provincia di Misiones fino ai confini con Paraguay e Brasile, mentre i pochi Indios superstiti mendicano ai margini delle aree di sosta del turismo di passaggio.
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